Tutte le lettere d'amore sono ridicole - Chi non si è mai sentito ridicolo nel pensare alle parole smielate sussurrate al proprio amante in un abbraccio di troppo? Chi non ha mai provato imbarazzo ricordando quelle lettere scritte col cuore sul bigliettino di un mazzo di rose? Non negate: Pessoa non fu il primo.
Tutte le lettere d'amore sono
ridicole.
Non sarebbero lettere d'amore se non fossero
ridicole.
Anch'io ho scritto ai miei tempi lettere d'amore,
come le altre,
ridicole.
Le lettere d'amore, se c'e' l'amore,
devono essere
ridicole.
Ma dopotutto
solo coloro che non hanno mai scritto
lettere d'amore
sono
ridicoli.
Magari fosse ancora il tempo in cui scrivevo
senza accorgermene
lettere d'amore
ridicole.
La verita' e' che oggi
sono i miei ricordi
di quelle lettere
a essere ridicoli.
(Tutte le parole sdrucciole,
come tutti i sentimenti sdruccioli,
sono naturalmente
ridicole).
Fernando Pessoa nasce a Lisbona nel 1888, orfano di padre a setta anni, dopo le seconde nozze della madre segue la famiglia in Sudafrica e studia all'università di Città del Capo. Nel 1950 torna a Lisbona.
Sin dall'età di 13 anni comincia a scrivere poesie in inglese e dal 1908 anche in portoghese. Nella città natale, svolse un'intensa attività culturale all'interno di circoli letterari e riviste, scrivenfo in nome proprio e di oltre una ventina di «eteronimi», ognuno dei quali aveva una propria scheda anagrafica e un proprio stile. Da qui nasce il grande (falso) mito di Pessoa, l'autore che non pubblica gran parte della sua opera. Solo dopo la sua morte, avvenuta nella capitale portoghese nel 1935, fu pubblicata la sua opera completa in quindici volumi.
Rubrica a cura di Serena Mauriello
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