“L’idea è quella di lavorare d’impulso. Un getto. Non c’è mai un progetto dietro ai miei disegni, ma solo un’emozione forte che traduco in qualcosa di visivo, di grafico. Ciò che mi spinge sono i miei pensieri e le mie emozioni: riflessioni sul mio modo di essere, su quello che vedo, su quello che sento e percepisco. Quando dipingo, però, provo ad estraniarmi dal fatto che mi ha suscitato l’emozione e concentrarmi solo su quello che sento.”
"Mi chiamo Marta Cortese. Sono nata nel 1987 ad Arsi e ho trascorso infanzia e adolescenza in un paesino sperduto del Monferrato. Sono sempre stata piuttosto creativa. Lì, nel paesino, non c’erano altri bambini con cui giocare e così mi armavo di colori, pennelli e supporti di ogni genere: c’era l’estate dei colori a vetro, quella dei colori a ceramica, e così via con fili intrecciati, terra cotta, acrilici, tempere e matite! Non ho mai avuto una vera tecnica, ma tanta curiosità che col tempo si è trasformata in esperienza."
"Ho concluso gli studi di architettura a Berlino, ma iniziato a lavorare nei primi studi mi sono sentita insoddisfatta, nel posto sbagliato. Dopo una crisi durata alcuni mesi, ho deciso di indirizzarmi al mondo della grafica: in quel momento mi sono resa conto del fatto che avrei dovuto lavorare molto, e quindi ho frequentato un master post-laurea a Macerata e iniziato un percorso di calligrafia formale e sperimentale; è stata quest’ultima a darmi la piccola scintilla, l’energia per continuare a studiare ed approfondire sempre più in questa tematica. "
"Ormai sono un paio d’anni che lavoro nella calligrafia, e in questo periodo ho lavorato con Marco Schwalbe, gallerista tedesco e fondatore della Stroke Art Fair. È stato lui a darmi la possibilità di esporre in alcuni eventi importanti di arte contemporanea: La Stroke Art Fair, appunto, a Monaco di Baviera e Berlino; la Art Fair Köln, a Colonia, e presso altri eventi in Italia.
Inoltre, da circa un anno sono in contatto con Daniele Decia, che mi sta introducento nel suo ventaglio di artisti.
Nell’ambito della calligrafia ho partecipato ad alcuni eventi e quello che mi sento di ricordare è “Inchiostro. Festival di calligrafi, stampatori e illustratori” ad Alessandria, esperienza ricca di energia. "
"Direi che i miei lavori sono una sorta di diario personale. Scrivo le cose che penso, anche quelle più intime, che non riesco a dire a nessuno ma che comunque vorrei comunicare. Poi le lettere spariscono, si confondono e solo pochi riescono a leggere ancora qualche parola dentro i miei inchiostri. E’ una meditazione; scrivo, poi si perde il significato e resta un impulso visivo. Il contenuto lo conosco solo io.
Le emozioni che ho quando scrivo... beh... quelle restano, anche se perdo il senso del testo.
L’idea di esporre chiude il cerchio: i disegni che faccio parlano per me, raccontano del mio intimo senza però mettermi completamente allo scoperto."
"Una cosa che mi dà veramente soddisfazione sono gli inchiostri. Insieme alla carta da incisione sono un’accoppiata perfetta. Quello che rende tutto affascinante è come si possa dipingere con tanta acqua e, a volte, pochissimo inchiostro.....
Anticipazioni? Per ora mi sto impegnando nel mondo del disegno tessile. Molte persone diverse mi hanno incoraggiata a seguire questa strada, vedendo gli inchiostri e immaginandoli già su foulard di seta svolazzanti. Torno ora da una grossa fiera a Parigi, Première Vision, dove ho partecipato per la terza volta come espositrice. Durante i tre giorni di fiera sono entrata in contatto con grandi ditte tessili stampatrici fino ai piccoli fashion designer. Loro si preoccupano di dare forma ad abiti stampati con i miei disegni. "
A cura di Giulia C.
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