[ParlArte] - La Gioconda infiammata

Marcel Duchamp! Marcel Duchamp! Quel dannato demonio di Marcel Duchamp! Oh, ringraziasse il cielo, le stelle, l'universo intero che io sono qui senza gambe, incorniciata, perché se fossi stata un tutto tondo giuro che l'avrei ucciso, sgozzato, sventrato! Io da qui le cose le scopro sempre in ritardo, qui non passa nessuno strillone, non vendono mica giornali. Io le cose le scopro quando ormai sono belle consumate e ruminate, quando sono passate già sulla bocca di tutti e alla fine - solo alla fine! - arrivano a me. E quel Marcel Duchamp che rovescia i cessi e li espone nella gallerie non aveva nient'altro da fare che
oltraggiarmi in quel modo! Io grido al plagio e alla diffamazione! PLA-GIO-E-DIF-FA-MA-ZIO-NE! Questo pomeriggio, dopo che i soliti giapponesi mi hanno tempestata di foto come di routine e rigorosamente senza flash per non rovinarmi la vernice, la guida ha raccontato la solita storia della mia creazione, della mia bellezza, dei misteri che avvolgono il mio sguardo che segue l'osservatore ovunque si sposti (e poi sì, gioco sporco: sono io che muovo lo sguardo), insomma tutti erano nella più grande contemplazione artistica quando se n'è uscito con quella storia e tutti - dico tutti! - sono scoppiati a ridere, pure fragorosamente! Oh che imbarazzo, che infinito imbarazzo...

Insomma quel porco, quel maiale di Duchamp è venuto qui un giorno e mi ha fotografata, io devo averlo scambiato per uno dei turisti di turno, sono abituata a essere sotto i riflettori... E' venuto, mi ha fotografata e poi mi ha ristampata con i baffi e pure il pizzetto! Il mio sorrisetto enigmatico deturpato così neanche fossi Dartagnan! E non è finita qui, magari fosse finita qui... Mi ha fotografata, mi ha ristampata con baffi e pizzetto neanche fossi un manifesto elettorale, e sotto la mia immagine ha vergato le lettere L.H.O.O.Q. che pronunciate alla francese generano la simpatica frasetta Elle a chaud au cul. LEI HA IL CULO CALDO! Ci siamo capiti? LEI E' ECCITATA! Io? Io?! Con questo viso angelico, con le mie mani composte, i capelli perfettamente acconciati con la dolcezza della Maria Vergine, così bella e semplice come dovrei peccare di un peccato così misero senza avere neanche la parte inferiore del corpo? Che vuoi che sia, penserete, in fondo è solo una caricatura, mi direte. Ma non finisce qui, no no... Non finisce qui! Perché quel figlio di un cane senza gloria che mi sta strappando dalla bocca le frasi più scempie della mia esistenza plurisecolare ne ha fatta pure un'altra. Senza baffi né pizzetto ma la scritta differente - che fantasia questo stupra reputazioni - e senza baffi né pizzetto non risulto neanche femminile perché il giocherellone sotto mi ha rifilato un bel Rasée L.H.O.O.Q. M'ha rasato la barba, capite? M'HA RASATO LA BARBA!

Oh se il buon Leonardo fosse eterno come me... Se il buon Leonardo fosse qui tirerebbe fuori la parte più misera della sua coscienza proprio come sto facendo io e gliene andrebbe a dire quattro. Io l'ho conosciuto per bene Leonardo, mi sono innamorata della sua voce appena mi ha dipinto le orecchie, del suo aspetto appena mi ha completato gli occhi, e so, so per certo, quanto il mio amore per lui fosse ricambiato. Il buon Leonardo andrebbe da questo distruttore d'arte e i suoi ready made, o come caspita si chiamano, e glieli romperebbe tutti testa.

Sono rovinata, rovinata... Marcel Duchamp! Marcel Duchamp! Quel dannato demonio di Marcel Duchamp!

S.