Controllare con un colpo d’occhio gli spostamenti imprevedibili dell’acqua. Resistere sul legno scivoloso in attesa di quel dettaglio, l’unico che sarà capace di evocare il senso d’azione, adrenalina e fatalità di cui l’aria è intrisa. Entrare in perfetta intimità con il contesto, e senza troppo pensarci su riuscire a immortalare l’essenza di un momento immanipolabile.
Sono molti i presupposti che deve tenere a mente un aspirante fotografo di sport marittimi: l’acqua è una creatura controversa, in movimento, in cui bene e male non si distinguono mai. E Kurt Arrigo è uno di quelli che con la magia delle onde ci sa fare, perché ha imparato a conoscerla ancor prima che la sua memoria gli permetta di ricordarlo: nato nel 1969 sull’Isola di Malta, è sempre stato circondato dal mare e dai suoi sport: a 9 anni inizia con le attività di diving e poco dopo approda al fascino della barca a vela. La passione per la sailing photography nasce a San Diego nel 1992, durante il suo primo lavoro per l’America’s Cup, e da quel momento i suoi scatti attraversano tutte le più importanti tappe dello Yachting internazionale: Nioularge, Antigua Race week, Malta Rolex Middle Sea Race.
Parallelamente alle attività di fotografo sportivo, Kurt ha circumnavigato le barriere coralline di tutto il mondo distinguendosi per la fotografia sottomarina, ed è proprio tra le donne e i cavalli delle sue originalissime composizioni che emerge ancora una volta l’intimo attaccamento alla forza, al movimento, alla dinamicità dell’acqua.
Per Kurt, fotografare il mare è sempre stato qualcosa di accessibile, vicino allo stile di vita in cui è nato e cresciuto, e questo forse rappresenta la quintessenza della sua fotografia: capacità tecnica e senso di movimento dei suoi scatti non sarebbero possibili all’obbiettivo di chi non conosce intimamente l’elemento che sta immortalando; nei suoi lavori l’atto fotografico è più centrale che mai, perché necessita di un equilibrio che sia in grado di dominare in un infinitesimale istante eccitazione, adrenalina, agonismo e senso di pericolo incombente.
Sono molti i presupposti che deve tenere a mente un aspirante fotografo di sport marittimi: l’acqua è una creatura controversa, in movimento, in cui bene e male non si distinguono mai. E Kurt Arrigo è uno di quelli che con la magia delle onde ci sa fare, perché ha imparato a conoscerla ancor prima che la sua memoria gli permetta di ricordarlo: nato nel 1969 sull’Isola di Malta, è sempre stato circondato dal mare e dai suoi sport: a 9 anni inizia con le attività di diving e poco dopo approda al fascino della barca a vela. La passione per la sailing photography nasce a San Diego nel 1992, durante il suo primo lavoro per l’America’s Cup, e da quel momento i suoi scatti attraversano tutte le più importanti tappe dello Yachting internazionale: Nioularge, Antigua Race week, Malta Rolex Middle Sea Race.
Parallelamente alle attività di fotografo sportivo, Kurt ha circumnavigato le barriere coralline di tutto il mondo distinguendosi per la fotografia sottomarina, ed è proprio tra le donne e i cavalli delle sue originalissime composizioni che emerge ancora una volta l’intimo attaccamento alla forza, al movimento, alla dinamicità dell’acqua.
Per Kurt, fotografare il mare è sempre stato qualcosa di accessibile, vicino allo stile di vita in cui è nato e cresciuto, e questo forse rappresenta la quintessenza della sua fotografia: capacità tecnica e senso di movimento dei suoi scatti non sarebbero possibili all’obbiettivo di chi non conosce intimamente l’elemento che sta immortalando; nei suoi lavori l’atto fotografico è più centrale che mai, perché necessita di un equilibrio che sia in grado di dominare in un infinitesimale istante eccitazione, adrenalina, agonismo e senso di pericolo incombente.
A cura di Julia e Martina Capozzi
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