giovedì 24 settembre 2015

[News-Fumetto] - McMafia, in mostra a Roma le mille tavole della criminalità illustrata

Da un lato le tavole originali di “La carriera criminale di Clelia C.”, appassionante storia di dolore e vendetta; dall’altro quelle di Dylan Dog, con i suoi fantasmi e spiriti custodi che difendono dal male della mafia russa, e poi avanti verso un percorso a tutto tondo, di ben 90 lavori, che si snoda tra le diverse forme di fumetto che hanno narrato un tema sfaccettato, controverso e pericoloso: quello delle mafie

McMafia, inaugurata al Museo di Roma in Trastevere martedì 22 settembre e pensata dall’Associazione daSud e dal Museo del fumetto di Cosenza, è una mostra che ripercorre con uno sguardo inedito e globale
le varie tappe della rappresentazione delle mafie nella produzione fumettistica che va dal secondo dopoguerra ad oggi: partendo dalla narrativa pura di personaggi come Dylan Dog, si percorre un tragitto che raccoglie oltre 40 autori, spesso molto differenti tra loro per provenienza e stile; l’obiettivo, spiegano i curatori della mostra, “è quello di mostrare come i fenomeni criminali siano stati raccontati nel corso degli anni e come è cambiato l’immaginario”.

Il percorso della mostra si suddivide in tre sezioni: dal racconto del fumetto tradizionale si passa a satira, graphic novel e giornalismo d’inchiesta, e al centro della galleria è esposta una sezione dedicata agli oggetti appartenuti a chi la mafia l’ha vista e sofferta sulla propria pelle: Il tesserino d’iscrizione al PCI di Pio La Torre, la copertina stropicciata di Combat Rock, colonna sonora dell’adolescenza di Totò Speranza, e decine di oggetti appartenuti a Pippo Fava, Giovanni Spampinato, Lollò Cartisano e molti altri. 

La prima sezione, dominata da bianco e nero e rappresentazioni surreali del fenomeno mafioso, narra le
gesta di personaggi nati nel secondo dopo guerra, come Dylan Dog, e avventure come quelle di Nick Rider, lo storico agente della squadra omicidi della polizia di New York nato dalla penna di Claudio Nizzi; più avanti si passa a storie feroci come quella di Clelia C., in cui vendetta e dolore si intrecciano con la criminalità, e di “Lady Mafia”, saga familiare che mescola sangue e violenza. 
La seconda sezione, realizzata con l’aiuto dei giornalisti Giampiero Cardarella e Sergio Nazzaro, è dedicata alla satira e ospita opere di autori come Riccardo Mannelli, Natoli, Mauro Biani, Natangelo: “La mafia in questi casi – spiegano i curatori – non è più rappresentazione del male, ma racconto della realtà, cronaca del quotidiano e memoria da conservare di un tempo in cui le mafie si sono radicate nel nostro paese”. Alle illustrazioni di questa sezione, poi, si accompagnano altri lavori volti a cogliere la quotidianità del vivere le mafie, la parte più intima, emotiva e nascosta del fenomeno. 
La terza sezione, infine, dà spazio a tavole di fumettisti più recenti: padrini e picciotti vengono messi da parte e prendono vita le memorie di chi le mafie ha provato a combatterle: ecco così le graphic novel pensate dall’Associazione daSud, ideatrice della mostra, e le monografie di Becco Giallo, che ha dedicato fumetti alla vita di Pippo Fava, Peppino Impastato e molti altri eroi dell’antimafia. 

“DaSud è impegnata in un faticoso lavoro di critica del potere e di racconto del rale attraverso la creatività come strumento di liberazione – spiega il presidente Danilo Chirico – e il fumetto, nelle sue diverse forme, tiene insieme molte cose, con il vantaggio di riuscire a cogliere l’essenza di quelle in un particolare”. 
Quel che paga della narrazione fumettistica è la sua trasversalità, la generalità del pubblico a cui è rivolto, la capacità di stabilire con il lettore un legame assolutamente
particolare rispetto alle altre forme di letteratura. È per questo che affianco all’associazione ha preso vita la collana “Libeccio” in collaborazione con la casa editrice Round Robin, ed è per questo che la mostra si svolge nell’ambito di #Restart, primo festival, della creatività antimafia e dei diritti che si sta svolgendo a Roma fino al 27 settembre in occasione dei suoi dieci anni.












Julia C.

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