Natale
Quel
Natale scisso tra la pace scolpita nella finzione, nel silenzio del
legno e l'inquietudine umana.
Natale.
Guardo il presepe scolpito,
dove sono i pastori appena giunti
alla povera stalla di Betlemme.
Anche i Re Magi nelle lunghe vesti
salutano il potente Re del mondo.
Pace nella finzione e nel silenzio
delle figure di legno: ecco i vecchi
del villaggio e la stella che risplende,
e l'asinello di colore azzurro.
Pace nel cuore di Cristo in eterno;
ma non v'è pace nel cuore dell'uomo.
Anche con Cristo e sono venti secoli
il fratello si scaglia sul fratello.
Ma c'è chi ascolta il pianto del bambino
che morirà poi in croce fra due ladri?
dove sono i pastori appena giunti
alla povera stalla di Betlemme.
Anche i Re Magi nelle lunghe vesti
salutano il potente Re del mondo.
Pace nella finzione e nel silenzio
delle figure di legno: ecco i vecchi
del villaggio e la stella che risplende,
e l'asinello di colore azzurro.
Pace nel cuore di Cristo in eterno;
ma non v'è pace nel cuore dell'uomo.
Anche con Cristo e sono venti secoli
il fratello si scaglia sul fratello.
Ma c'è chi ascolta il pianto del bambino
che morirà poi in croce fra due ladri?
Salvatore
Quasimodo nasce
a Modica nel 1901, dopo il terremoto del 1908 si trasferisce a
Messina, sono i vagoni ferroviari la sua dimora temporanea. Durante
la sua formazione scolastica inizia il sodalizio con Salvatore
Pugliatti e Giorgio La Pira che durerà tutta la vita. Dopo il
diploma, il poeta si trasferisce a Roma mantenendo uno stretto legame
con la città natale. Dal 1926 lavora come geometra affrontando un
momento difficile per la sua passione letteraria sentendosi sempre
più lontano dalla poesia. Il riavvicinamento all'ambiente messinese
lo porta tuttavia a rinvigorire la sua creatività di poeta e nasce
il primo nucleo di Acque
e Terre. A
Firenze dal 1929, entra in contatto con la rivista «Solaria» grazie
al cognato Elio Vittorini che lo introduce anche a Eugenio Montale,
Anna Bonsanti, Arturo Loira e Gianna Manzini. Nel 1924 si trasferisce
a Milano integrandosi perfettamente nella società letteraria.
Quattordici anni dopo lascia il suo lavoro preso il Genio Civili e
inizia l'attività editoriale come segretario di Cesare Zavattini,
che in seguito lo aiuterà ad entrare nella redazione del settimanale
«Il Tempo».
Nel
1941 gli viene concessa, per chiara fama, la cattedra di Letteratura
Italiana presso il Conservatorio di musica Giuseppe Verdi di Milano e
all'insegnamento sarà legato fino alla morte. Durante la guerra
continua a scrivere versi e a dedicarsi alle traduzioni. Il 10
dicembre 1959 riceve a Stoccolma il premio Nobel per la Letteratura.
Nel 1967 l'Università di Oxford gli conferisce la laurea honoris
causa, un anno dopo, colpito da un hictus, muore ad Amalfi.
A cura di Serena Mauriello
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