Maestra Poesia: Amelia Rosselli, "Tutto il mondo è vedovo"

Tutto il mondo è vedovo - in chiusura a "Variazioni Belliche" (1964), il componimento era considerato dalla stessa Amelia Rosselli di grande importanza. Si è parlato di surrealismo come di espressionismo a riguardo, l'incertezza della critica davanti al corpus rosselliano non cessa mai di esistere. E' l'oscurità novecentesca che occulta il senso di quelle ripetizioni perentorie, di quella poesia drammaticamente lacerata e segnata dalle numerose dicotomie, slabbrature, dell'opera di Amelia Rosselli.

Van Gogh, La notte stellata

Tutto il mondo è vedovo se è vero che tu cammini ancora
tutto il mondo è vedovo se è vero! Tutto il mondo
è vero se è vero che tu cammini ancora, tutto il
mondo è vedovo se tu non muori! Tutto il mondo
è mio se è vero che tu non sei vivo ma solo
una lanterna per i miei occhi obliqui. Cieca rimasi
dalla tua nascita e l'importanza del nuovo giorno
non è che notte per la tua distanza. Cieca sono
ché tu cammini ancora! cieca sono che tu cammini
e il mondo è vedovo e il mondo è cieco se tu cammini
ancora aggrappato ai miei occhi celestiali.

Amelia Rosselli figlia dell'antifascista e teorico del socialismo liberale Carlo e dell'attivista del partito Laburista Marion Cave, nacque a Parigi nel 1930. Nel 1940, dopo l'uccisione del padre e dello zio da parte delle milizie fasciste avvenuta nel 18937, si trasferì prima in Svizzera e poi negli Stati Uniti. Si occupò quindi di teoria musicale, etnomusicologia e composizioni in un'ampia produzione saggistica. Ritornata in italia, cominciò a frequentare gli ambienti letterari romani. Furono importanti l'incontro con lo scrittore Rocco Scotellaro, che le presentò in seguito Carlo Levi, e con gli artisti con cui avrebbe dato vita al Gruppo 63. A causa di una grave depressione, si suicidò l'11 febbraio del 1996 a Roma. Trentatré anni prima, nel medesimo giorno, compieva il gesto di rinuncia alla vita Sylvia Plath a Londra.

A cura di Serena Mauriello