Oggi ai lettori di Tutùm riproponiamo le poesie di tre ospiti; quelle più peculiari, che maggiormente hanno fatto emozionare i lettori.
Per ricordare ogni tanto quel che è già stato.
Mi Chiudo
Mi chiudo in solitudine e ti ascolto
quasi che la tua voce mai finita
propaghi i suoi riverberi di vita
nel gorgo in cui mi trovo e mi rivolto.
Intonerai per me salmi lucenti
al dio che, so, comprende la preghiera
di chi non ha risposte e si dispera
nel buio impenetrabile di eventi.
Avrò un ritorno di eco conosciuta
e un lume farà strada all' insicuro
procedere dei giorni in chiaroscuro
che sono all' ombra di un' età perduta.
Io sentirò il richiamo prepotente
di immagini indelebili e concerti
suonati in anni in cui fummo scoperti
schiavi d' amore vergine e fervente.
Ora ripasso storie e le coloro
con suoni che ritornano alla mente,
quando un brusio sommesso da ponente
rivolge al sole complimenti d' oro.
E in tutto quel rigurgito brillante
di bronzo e di ramate scremature
un filo tesse morbide suture
tra la malinconia e il dì restante.
Così, così mi sciolgo e mi addormento
come se nulla fosse già compiuto,
tendo l' orecchio e sto in attesa, muto,
che infine taccia pure lo sgomento.
Gesuino Curreli
**
Nnanz''o Ffuoco
Nnanz”o ffuoco. Mo, parlanno,
mo mute,
mo mano int”a mano,
mo luntano
ma sempe
scarfate ‘a stu ffuoco ch’appena
tu vide s’allenta
gravone nuovo subbeto ce miette,
e io so’ cuntento.
Nnanz”o ffuoco. Mo, redenno
e mo serie,
mo carezze, mo niente
ma sempe
scarfate ‘a stu ffuoco ch’appena
io veco s’allenta
gravone nuovo subbeto ce metto,
e tu si’ cuntenta.
Raffaele Pisani
**
Pensando a Silvia
Quando nell'ombra, lento, cala il giorno
Nel fluire d'acqua chiara sulla riva,
Risuona dentro il canto d'onde frante,
Quel tempo d'armonia in cui ti fui amante.
Dal mondo degli affanni sei fuggita,
Ed io più non vedrò
Risplendere il sorriso
Che era la viva luce del mio giorno
E, disperato, volgerò
I miei occhi intorno
Se mai potesse il mare
Disperdere il dolore,
Ma non è dato e vano è lo sperare.
Sospeso in cielo, là sopra quei monti
L'astro riluce in mezzo al suo cammino
E fino al mar scintilla, rivelando
Lontano l'orizzonte,
In quella chiara luce
Ritrovo il tuo ricordo
E incontro a lui si alza
E si perde la voce
Che scorre via veloce
Come acqua dal cavo della mia mano.
Quanto lontana sei, volta di stelle,
Di lei ricordo l'anima ribelle
E quel tempo sognato
Al muoversi del mare
Il distendersi innanzi del futuro,
Che ci illudeva
Dell'eterno durar dei nostri giorni
Tramontò presto quella chiara luna
Sotto il lontano monte,
Fluì il ricordo, al suono d'acqua lieve,
Si sciolse il giorno, quasi fosse neve:
Eccomi solo, qui, su questa riva
A cercar di te l'anima silente.
Pallido amore, tu non sei più con me
E non v'è nulla intorno,
Non sento il tocco dolce
Delle tue lunghe dita:
Questo rimane di quel che ho vissuto,
Quieto dolor del mio ricordo muto.
Maurizio Donte
GRAZIE! Grazie di cuore! Un fraterno abbraccio, Raffaele Pisani
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