Rivoluzione
"Rivoluzione, rivolta, ribellione, eversione non sono solamente pratiche politiche, da condurre in relazioni alle condizioni economico-sociali oggettive (e quelle d'oggi poco predispongono, specialmente in Italia), ma anche potenzialità presenti in ogni essere umano. A questo sentimento, che misteriosamente sopravvive ad ogni disincanto, è dedicata la poesia di oggi".
Sospesi in tutto quello che si vede,
la luce si scompone nel suo prisma,
non c'è consolazione della fede
se ci s'inoltrerà nel cataclisma.
Attendo:
"Rivoluzione, rivolta, ribellione, eversione non sono solamente pratiche politiche, da condurre in relazioni alle condizioni economico-sociali oggettive (e quelle d'oggi poco predispongono, specialmente in Italia), ma anche potenzialità presenti in ogni essere umano. A questo sentimento, che misteriosamente sopravvive ad ogni disincanto, è dedicata la poesia di oggi".
Sospesi in tutto quello che si vede,
la luce si scompone nel suo prisma,
non c'è consolazione della fede
se ci s'inoltrerà nel cataclisma.
Per te che dei sovrani fai l'erede,
per tutti quelli della stessa risma,
sappiate che la gente più non crede,
c'è sete di rivolte ed è già sisma.
Per primo colpirò chi ci depreda,
modelli non darò d'equilibrismo.
Che quest'ostinazione non receda
dalla sua meta a farsi comunismo.
Gianfranco Domizi per tutti quelli della stessa risma,
sappiate che la gente più non crede,
c'è sete di rivolte ed è già sisma.
Per primo colpirò chi ci depreda,
modelli non darò d'equilibrismo.
Che quest'ostinazione non receda
dalla sua meta a farsi comunismo.
Attendo:
La politica annuncia, parla, straparla, disinforma. Uccide. E
la gioventù tanto s’arrabbia quanto è confusa, tanto grida quanto è
inascoltata.
Questo è il sunto - relativo e soggettivo - di un grido generale.
Mi piace poco, sai, quello che dite.
E mi turba sentirlo reiterare:
le vostra voce acuminata stanca
la mia mente. Mi dimentico la strada;
e tu non lamentarti della droga,
delle pippe o d’infezioni ai genitali
date da scarso controllo:
date da scarso controllo:
È la mia
innocenza
che fa trionfare TE.
Dentro una stanza accesa di lussuria
e un globo a pezzi, esangue ed in penuria
(che t’adorna)
io respiro il tuo arsenale, liquefatto
in simbolismi politically
correct.
Ma non m’uccide,
perché sono diventata pudica
agli attacchi dei bacilli come TE,
e non denudo questo Tempio ch’è la
mente (o corpo, come preferisci):
mi siedo zitta e attendo che marcisci
JungleGiuls
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