In occasione della giornata internazionale della poesia, ci lasciamo ispirare da Laura, Musa così benefica da esser diventata sinonimo della Poesia stessa. Il sonetto 350 del Canzoniere viene destinato dall'ordinamento petrarchesco al 21 marzo, da bravi lettori possiamo solo dedicarci alla lettura.
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Questo nostro caduco e fragil bene,
ch'è vento e ombra, ed ha nome beltade,
non fu già mai se non in questa etate,
tutto in un corpo, e ciò fu per mie pene:
ché non vòl, né si convene,
per far ricco un, por li altri in povertate;
or versò in una ogni sua largitate
(perdonimi qual è bella, o si tene).
Non fu simil bellezza antica o nova,
né sarà, credo; ma fu sì coverta,
ch'a pena se n'accorse il mondo errante.
Tosto disparve: onde 'l cangiar mi giova
la poca vista a me dal cielo offerta
solo per piacer a le sue luci sante.
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