venerdì 25 dicembre 2015

[Poesia delle feste] - Auguri, di G. Domizi


La pagina d'auguri, oggi, è dedicata a una poesia del nostro Gianfranco Domizi. Buone feste ai lettori da tutta la redazione di Tutùm!





Auguri

Ai vecchi come me che stanno a dieta,
ma godono col cibo a farsi danno,
il cotechino surroghi la bieta,
del resto cos'è mai il colesterolo?

A chi voleva andare e ha perso il volo,
piegato ai compromessi dell'età,
ai troppi illusi che già tutto sanno,
si versi vino rosso in quantità.

Per quelli che si rollano le canne
appena terminato l'antipasto,
un'altra anche per me, fratello, fanne,
il fumo occulti quanto sia da solo.

Per te che col bicchiere di Barolo
annaffierai la carne e fai da te,
il dopopranzo non sarà mai casto,
ti piace troppo l'acqua del bidet.

E' il cibo una durissima corvè
per sedicenni “sempre-collegati”,
l'attesa dei regali più non c'è,
li han già commissionati il mese scorso.

Ed io che già ti voglio ti do un morso,
lo senti?, m'avvicino ... non fidarti!,
un brindisi e saremo già sdraiati,
socchiudo gli occhi e chiedo le tue arti.

Qualcuno sopravviene ed altri vanno,
mi rimarrà il sorriso di mia madre,
s'è ormai dimenticata d'ogni affanno
e un giorno torneremo più vicino.

Di festa ognuno sembra un po' bambino,
ch'è caldo il crogiolarsi in un inganno.
Ma se il camino veramente arde ...
… auguri di Natale e di Buon Anno.

lunedì 21 dicembre 2015

[Speciale Feste - Poesia] - Trilussa, La ninna nanna della guerra

Giovanni Carpanelli, Ritratto di Trilussa, 1915.

Ninna nanna della guerra
(1914)
Ninna nanna, nanna ninna,
er pupetto vò la zinna:
dormi, dormi, cocco bello,
sennò chiamo Farfarello
Farfarello e Gujermone
che se mette a pecorone,
Gujermone e Ceccopeppe
che se regge co le zeppe,
co le zeppe d'un impero
mezzo giallo e mezzo nero.
Ninna nanna, pija sonno
ché se dormi nun vedrai
tante infamie e tanti guai
che succedeno ner monno
fra le spade e li fucili
de li popoli civili
Ninna nanna, tu nun senti
li sospiri e li lamenti
de la gente che se scanna
per un matto che commanna;
che se scanna e che s'ammazza
a vantaggio de la razza
o a vantaggio d'una fede
per un Dio che nun se vede,
ma che serve da riparo
ar Sovrano macellaro.

venerdì 18 dicembre 2015

[Speciale Feste - Giveaway] - "L'amore non si cura con la citrosodina", un poetico regalo da Tutùm!




Per festeggiare il secondo capodanno del nostro poetico blog, abbiamo deciso di chiudere dicembre con una speciale sorpresa per i lettori.
Doveva essere qualcosa di semplice, spontaneo e frizzante, proprio come noi, come l'anno che sta per concludersi! Così,  partendo dai tanti volumi della nostra libreria, abbiamo selezionato con cura gli ingredienti per un giveaway perfetto!

Il tesoro in palio, gente, è la raccolta poetica "L'amore non si cura con la citrosodina" (Neo Edizioni) della poetessa-performer torinese Alessandra Racca, più un gadget a sorpresa firmato Tutùm! 



Conosciuta anche come La signora dei calzini, Alessandra è poetessa performer, organizzatrice, presentatrice e concorrente di numerosi poetry slam; dal 2008 porta i suoi reading in giro per l'Italia collaborando con musicisti (ma soprattutto musiciste) ed altri artisti. Le sue poesie sono state pubblicate in rete, in antologie collettive e nelle raccolte Nostra Signora dei Calzini (2008, Ed. Seed) e Poesie antirughe (2011, Neo Edizioni). L'amore non si cura con la citrosodina è il suo ultimo ironico, dirompente e appassionato lavoro. Ci piace da impazzire, perché è veramente, poeticamente POP!

Come vincerlo? Semplice: inserisci la tua e-mail e il tuo nome nel modulo sottostante e poi semplicemente incrocia le dita! L'estrazione casuale del numero vincitore avverrà dal sito random.org il giorno 26 dicembre 2015. Prima di compilare il form leggi informazioni e regolamento:

- La lista degli iscritti sarà costantemente aggiornata nei commenti al post con i numeri corrispondenti ai singoli partecipanti. Resta aggiornato sulla nostra pagina Facebook!

- Il partecipante, per essere considerato tale, deve obbligatoriamente inserire nome e indirizzo e-mail valido, perché saranno i dati di riferimento per il contatto in caso di vittoria (l'indirizzo e-mail non sarà utilizzato da altri oltre la redazione).

- E' consentito iscriversi al contest una e una sola volta. Le iscrizioni successive alla prima non saranno pubblicate nella lista aggiornata dei partecipanti.

- Il contest ha valenza solo ed esclusivamente su territorio italiano. Il premio verrà infatti spedito per posta.

- La partecipazione è totalmente gratuita e tutte le spese sono a carico delle editor del blog.

- La chiusura del contest è fissata per venerdì 25 dicembre 2015. Dopo quella data avverrà la fase di estrazione, e iscrizioni nuove non verranno considerate.

- Questo giveaway non è promozione commerciale o pubblicitaria, ma solo un'iniziativa amichevole per ringraziare i lettori presenti e futuri e festeggiare con loro la fine dell'anno. Non sono stati stipulati accordi commerciali con case editrici, aziende o altre persone e organizzazioni; il presente giveaway, pertanto, non è da considerarsi una estrazione a premi soggetta a normative.

- Regola numero uno: partecipa e condividi!

SORPRESA! ABBIAMO ESTRATTO NON UNO, MA TRE NUMERI VINCITORI! IN PALIO UN LIBRO E DUE SEGNALIBRI. VIENI A VEDERE SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK.


A presto lettore!

mercoledì 16 dicembre 2015

[Speciale Feste - Icone fotografiche] - Guerra spacca Terra. Memorie del Golfo Persico dall'occhio di McCurry

Lo scorso sabato 12 dicembre si è definitivamente conclusa a Parigi la Cop21, conferenza internazionale organizzata dalle Nazioni Unite con l'obiettivo di limitare e ridurre, entro il 2050, le emissioni di gas a effetto serra seguendo un piano condiviso a livello internazionale. Obiettivo è quello di contenere la temperatura globale sotto la soglia dei 2°C, limite oltre il quale si innescherebbe per il pianeta un processo di non ritorno verso catastrofi ambientali, politiche ed economiche.
Esito delle quasi due settimane di incontri  e negoziati è stato il Paris Agreement, accordo legalmente vincolante che potrebbe rappresentare un barlume di speranza contro l'innescarsi di conseguenze climatiche irreversibili per l'uomo e il pianeta. La sfida principale dei 196 stati, che prenderà ufficialmente le mosse a partire dal 2020, è quella di un'economia globale a basse emissioni di carbonio; nonostante il passo avanti, però, sul fatto che si possa realmente evitare un futuro catastrofico per il pianeta restano salde molte perplessità: l'impegno dei governi, infatti, non è una garanzia certa.
Nella storia, i momenti in cui l'uomo ha agito in maniera irreversibile sulla natura sono impossibili da contare e continuano a moltiplicarsi giorno dopo giorno: devastazioni di territori, armi, conflitti, sostanze chimiche, deforestazioni, interventi economici e politici ben poco lungimiranti, ma anche piccole azioni compiute nella quotidianità; i pronostici della storia sono stati ignorati e dimenticati per troppo tempo, e la somma di tutto ciò, ormai, sta portando lo stato del pianeta a un tragico punto di non ritorno. 





Golfo Persico, 23 gennaio 1991. Una marea nera di quasi 1.500.000 tonnellate di petrolio invade prepotentemente le cose di Kwait, Arabia Saudita e Iran. E' in corso la prima guerra del Golfo, e l'ira bellica dei governi iracheno e statunitense porta, oltre che alla fuoriuscita di greggio su oltre 300 miglia di costa, anche all'esplosione di ben 732 pozzi petroliferi. La fauna selvatica, straziata, viene decimata dalle fiamme nel giro di poche ore. E' la più grande catastrofe ambientale che l'uomo abbia mai provocato nel XX secolo, e a documentare e denunciare i primi attimi di questo calvario è l'occhio del noto fotografo Steve McCurry, che per il National Geographic ha viaggiato per tre mesi tra Iraq, Arabia Saudita e Kuwait. Un emblema, il suo lavoro, degli effetti catastrofici della guerra sull'ambiente.




lunedì 14 dicembre 2015

[Speciale Feste-Poesia] - Bertolt Brecht, "La guerra che verrà"

«La guerra è come l'amore, trova sempre il suo fine»
Bertolt Brecht,  Madre Courage e i suoi figli


La guerra che verrà

La guerra che verrà 
non è la prima. Prima 
ci sono state altre guerre. 
Alla fine dell’ultima 
c’erano vincitori e vinti. 
Fra i vinti la povera gente 
faceva la fame. Fra i vincitori 
faceva la fame la povera gente egualmente.


Lied von der Unzulänglichkeit menschlichen strebens - La ballata dell'inadeguatezza




venerdì 11 dicembre 2015

[Speciale Feste - Narrativa] - "Le settanta vergini di Cherif" di A. Da Soller. Un racconto da Anima Semiseria



Fonte: Pamelageller.com

STLANK 

Lo sportello si chiuse, ed erano fuori. Quattro passi e furono dentro. L’odore della carta gli entrò nelle narici, facendogli ricordare i giorni della giovinezza ad Algeri. Ripensò alla scuola, alle corse nei campi, al sole cocente di luglio. 
Incrociò gli occhi sbarrati del primo che gli fu a tiro. Occhi pieni di paura, di supplica e di terrore. Intorno a lui tutti si mossero, come se fossero stati investiti da un’energia sopita e tribale. Premette il grilletto mentre il lobo dell’insula, lo riportò in braccio alla madre, di fronte al padre, ma soprattutto in mezzo alle vergini. 

 RATATATATA 

mercoledì 9 dicembre 2015

[Speciale Feste - Fotografia] - Photos of the week: finestre su storie, mondi, identità



Siamo in un mondo in cui le mappe tracciano conflitti ogni giorno più densi e pervasivi e dove le persone, anche se distanti, riescono in qualche modo a vivere la storia in tempo reale da spettatori interagenti. Il web moltiplica fotografie, punti di vista, identità, e questo caos di rappresentazioni fa emergere la necessità di una riconsiderazione, da parte del giornalismo, del tema delle immagini, elementi chiave nel determinare il modo in cui percepiamo, e quindi poi pensiamo la realtà.

Le immagini cristallizzano o stravolgono stereotipi, intercettano discorsi, simboli e valori; le rappresentazioni costruite negli anni dai fotografi fanno parte oggi del nostro immaginario, e ci collegano a un mondo di elementi che spesso, più che avvicinarci alla realtà, ci distaccano da essa molto bruscamente.

Diventa determinante, oggi, associare i volti delle immagini alle identità e storie a cui appartengono. Chi muore? Chi migra? Chi lotta? 

Ecco le foto scelte della settimana, finestre verso tre conflitti molto diversi tra loro a cui abbiamo associato storie, link e consigli di lettura.

lunedì 7 dicembre 2015

[Speciale Feste - Poesia] - Salvatore Quasimodo,"Uomo del mio tempo"

«I filosofi i nemici naturali dei poeti, e gli schedatori fissi del pensiero critico, affermano che la poesia (e tutte le arti), come le opere della natura, non subiscono mutamenti né attraverso né dopo una guerra. Illusione; perché la guerra muta la vita morale d'un popolo, e l'uomo, al suo ritorno, non trova più misure di certezza in un modus di vita interno, dimenticato o ironizzato durante le sue prove con la morte.»
Salvatore Quasimodo, Discorso sulla poesia


Salvatore Quasimodo
Uomo del mio tempo
da Giorno dopo giorno (1948)

Sei ancora quello della pietra e della fionda,
uomo del mio tempo. Eri nella carlinga, 
con le ali maligne, le meridiane di morte, 
-t'ho visto- dentro il carro di fuoco, alle forche, 
alle ruote di tortura. T'ho visto: eri tu, 
con la tua scienza esatta persuasa allo sterminio, 
senza amore, senza Cristo. Hai ucciso ancora, 
come sempre, come uccisero i padri, come uccisero, 
gli animali che ti videro per la prima volta. 
E questo sangue odora come nel giorno 
quando il fratello disse all'altro fratello: 
"Andiamo ai campi". E quell'eco fredda, tenace, 
è giunta fino a te, dentro la tua giornata. 
Dimenticate, o figli, le nuvole di sangue 
salite dalla terra, dimenticate i padri: 
le loro tombe affondano nella cenere, 
gli uccelli neri, il vento, coprono il loro cuore.


Intervista a Salvatore Quasimodo
dall'Archivio Rai




A cura di Serena Mauriello

mercoledì 2 dicembre 2015

Dicembre

Ciao Lettori!
Siamo arrivati  a dicembre, questo trimestre è trascorso senza che quasi ce ne accorgessimo.
Abbiamo lavorato molto e appassionatamente, e la nostra attività per migliorare non si ferma mai.
con sessantatré cose di cui abbiamo parlato a partire da settembre tra fotografia, poesia, arte, letteratura e attualità, siamo pronti a rimboccarci le maniche e lavorare per preparare un 2016 ancora migliore! Questa settimana ci riuniremo per ultimare l'ultimo mese dell'anno, che tratterà temi importanti e a noi cari. Le programmazioni ordinarie riprenderanno a gennaio. Noi della redazione, però, siamo sempre qui, dietro lo schermo.

Se avete voglia di sfogliare la top five (+1) di questo mese, ecco gli articoli più consigliati dai lettori.


Novembre in 5 passi (più uno):


+Speciale Parigi:



Per la sezione Poesia

"Pier Paolo Pasolini: quarant'anni dopo«Dimenticare subito i grandi successi e continuare imperterriti, ostinati, eternamente contrari, a pretendere, a volere, a identificarvi col diverso; a scandalizzare; a bestemmiare»
Pier Paolo Pasolini

Per la sezione Fotografia


"Fotoreportage dal sottosuolo: la vita nelle fogne di BucarestBucarest – Costel ha quattordici anni, cammina per le strade di Gara de Nord per rientrare dopo una giornata passata a girovagare per la città. Costel non va a scuola, non vive la vita di un adolescente comune. Davanti alla stazione, da cui partono i treni destinati alle grandi città europee, apre un tombino della rete fognaria, si cala in quel buco maleodorante: è tornato a casa.



Per la sezione Letteratura


"Julio Cortàzar, "Reunion, Che Guevara e lo sbarco a CubaSenza lasciarvi persuadere troppo dalla stella rossa che spicca sulla copertina, prendete in mano Reunion, Che Guevara e lo sbarco a Cuba e sfogliatelo lentamente. Il formato del libro è leggermente più grande del solito per lasciar spazio alle illustrazioni di Enrique Breccia, disegni in bianco e nero, immagini  in cui la violenza non è lesa dalla mancanza rossa del sangue, completamento perfetto per le parole di Julio Cortazar che si susseguono in gittate di fiato lunghissime. 


Per la sezione Arte&Fumetto

"Arte, 1800: la rivalutazione femminile di un secoloÈ inutile negare, il panorama artistico in cui viviamo ci costringe all’adorazione di un’arte contemporanea spesso incomprensibile e strettamente dipendente dal mercato.
Il pubblico fatica a una prima occhiata a comprendere cosa si trova davanti e perché.
Il museo, che dovrebbe aiutarci a capire - almeno in parte - i meccanismi dell’oggi, al contrario, con le sue mostre temporanee su singoli artisti o movimenti (Andy Warhol, Monet, Munch, Impressionismo, Espressionismo, Futurismo…) contribuisce a creare nella testa dell’ignaro visitatore, inutili confini e compartimenti stagni, spesso a braccetto con l’idealizzazione del ‘900, un secolo che per quanto importante, non è stato forse così centrale.

Per la sezione Attualità

"In un'ottica data-driven: come si raccontano le storie con i datiPer pensare a come è cambiato il mondo che ci circonda, è opportuno fare riferimento a tutta quella realtà assolutamente nuova emersa con la rivoluzione di internet. Facebook, Twitter, supporti cloud, Open Data, communities on-line, statistiche: tutte le informazioni presenti sul web - comprese quelle che anche noi gli forniamo quotidianamente - rappresentano fonti di dati preziose, inesauribili e  in continua espansione. Da un lato questo caos spaventa, incrementa i grandi dibattiti su temi come privacy, deontologia e diritto all'oblio; dall'altro, però, il contributo di alcuni tipi di dati sta aiutando uno spettro molto ampio di discipline a potenziare i propri strumenti: la quantità di data-set on-line, grazie all'open source e agli open-data


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domenica 29 novembre 2015

[Arte] - Furto di Verona: sublime apatia


Verona, nella sera del 19 Novembre il Museo di Castelvecchio subisce un grave colpo: 17 opere trafugate. Tra queste troviamo nomi importanti: Mantegna, Tintoretto, Bellini, Pisanello, Rubens e altri.
I tre ladri sarebbero entrati dalla porta sul retro poco prima delle 20.00, orario di chiusura del museo, e armati avrebbero immobilizzato e imbavagliato guardia e cassiera. Una volta prese opere, sarebbero scappati sull’auto della vigilanza privata sparendo nel nulla.


Jacopo Tintoretto, Madonna allattante
Jacopo Bellini, San Girolamo penitente

Antonio Pisano, Madonna col bambino
Peter Paul Rubens, Dama con il cnidi 
Andrea Mantegna, Sagra famiglia

venerdì 27 novembre 2015

[Attualità] - In un'ottica data-driven: come si raccontano le storie con i dati


Per pensare a come è cambiato il mondo che ci circonda, è opportuno fare riferimento a tutta quella realtà assolutamente nuova emersa con la rivoluzione di internet. Facebook, Twitter, supporti cloud, Open Data, communities on-line, statistiche: tutte le informazioni presenti sul web - comprese quelle che anche noi gli forniamo quotidianamente - rappresentano fonti di dati preziose, inesauribili e  in continua espansione. Da un lato questo caos spaventa, incrementa i grandi dibattiti su temi come privacy, deontologia e diritto all'oblio; dall'altro, però, il contributo di alcuni tipi di dati sta aiutando uno spettro molto ampio di discipline a potenziare i propri strumenti: la quantità di data-set on-line, grazie all'open source e agli open-data, è diventata talmente ampia da permettere l'accesso a notizie e informazioni che qualche anno fa sarebbe stato impossibile "districare" e analizzare; se i dati diventano accessibili cambia il modo in cui si trovano, costruiscono e raccontano le storie, ed è  proprio in quest'ottica che emerge un modo di fare giornalismo assolutamente attuale, che vale la pena approfondire: il data-journalism.

giovedì 26 novembre 2015

[La Vignetta] - Flex: svolazzando #2

Mi chiamo Flex, per i palati fini “diversamente occupato”. Sono precario a tempo indeterminato full time e part time. Flex, con la testina intercambiabile adatta ad ogni tipo di superficie lavorabile. Sono talmente precario che mia madre dice che quando sono nato il cordone ombelicale era griffato INPS...









Testi di Fiore "Flex" Ranauro
Vignetta di Martina Capozzi

mercoledì 25 novembre 2015

[Tutùm Narrativa] - Serena Carollo, "Cogitavo ed escogitavo, ricordavo e disegnavo"

Juan Mirò
Quando ero più piccola, davvero ero persuasa d'avere un potere. La mia straordinarietà era nel pensare le cose. Cogitavo ed escogitavo, ricordavo e disegnavo. Le parole mi sono sempre piaciute, ma a quei tempi trovavo più semplice utilizzare un colore a cera e fare due schizzi. Forse ad essere sincera le parole mi piacevano, ma mi spaventavano da morire. L'alfabeto era meno sicuro da usare dei disegni a matita (con una gomma puoi cancellare ogni tratto sbagliato, le parole sbagliate non riesci mai ad eliminarle del tutto, persino dopo la scuola quando sei a casa sotto la doccia quell'errore verbale sembra risuonarti dentro le orecchie). Dunque ho aspettato di acquisire strumenti adatti per vincere la fifa e decidere di mettermi qui a raccontarvi senza nascondermi dietro uno scarabocchio.  

martedì 24 novembre 2015

[Frammenti Fotografici] - Volti di vita remota

In Cilento quello che Borges aveva definito tempo interiore sembra dominare sul tempo esteriore. La realtà scorre lentamente, lontana dalla frenesia della città si dilata, assume forme remote e sapori lontani. I volti di chi vive tra i suoi luoghi sembrano essere carichi di tutto questo, portano con sé la grandezza di un secolo scomparso.


Cilento

lunedì 23 novembre 2015

[Maestra Poesia] - Andrea Zanzotto, "Equinoziale"

«Ma tu continua a consumarlo, il dorso della mano, 
a consumarlo con le dita, 
Zanzotto amico, 
tu che non chiedi pietà, non è vero? 
tu che vuoi verità a costo di non essere.»
Franco Fortini


Andrea Zanzotto, Equinoziale
in Dietro il Paesaggio (1951)
La pianura è sepolta
nelle luna dei monti
e il vento umile tocca
i giardini ai cerei recinti
dove il mare si è fatto
un'aiola tenera e fredda
e dove l'uva greve
si è volta all'occidente
così che appena regge
con festoni le notti solinghe.
L'equinozio insensibile
ha chiamato le ombre
e le cose concrete
a vita eguale
e già tutte le ciba
della sua dolce fibra.
Dagli stemmi sbiaditi di settembre 
escono vaghi animali
a scegliere liquida uva
e un roseo sonno
li assottiglia tra spine.
Gli uccelli vigilano
le rugiade nei recessi nell'alba;
celeste dono del silenzio è il mondo.

giovedì 19 novembre 2015

[DocuFumetto] - Guillermo Mordillo "umorista ecologico" a Playboy Italia, 1975




Guillermo Mordillo, fumettista e disegnatore argentino, è stato fra i cartoonist più pubblicati al mondo durante gli anni Settanta. I suoi personaggi sono pacifici, sempre buffi; le loro avventure si accendono di colori vivaci e di uno spiccato senso dell'umorismo.

"Album di Mordillo" è una pubblicazione uscita nel febbraio del 1975 su Playboy Italia.

martedì 17 novembre 2015

[Peace for Paris] - Gianfranco Domizi, "Un lungo bacio"

Nessuno saprà mai cos'è successo,
di noi rimane solamente un nome, 
scandiva forte il riff quella canzone,
la sento nelle orecchie ancora adesso.

Le note che diventano strozzate, 
il charleston riverso sul tappeto, 
incredulo ora sa chi stava indietro 
lamenti insieme ad urla disperate. 

Di file ne hanno molte decimate, 
la morte può arrivare pure a rate, 
Io t'ho afferrata forte per la vita,
sappiamo entrambi ch'è quasi finita. 

Ma stretti con i corpi e nelle facce, 
non ci si estirperà come le erbacce. 
Per l'albe estenuate e notti pazze, 
un lungo bacio a dirci ancora grazie. 

Nessuno saprà mai cos'è successo, 
per noi non c'è lo scatto di Doisneau, 
qualcuno l'ha saputo ed io lo so 
che amarsi non è chiedere permesso. 

Le note sono ormai tutte sfumate, 
nell'aria solo polvere e metallo. 
In piedi a raccontarci il nostro sbaglio, 
un lungo bacio ed anche noi si cade.

Gianfranco Domizi


[Fotografia] - Periferie al dettaglio: la Istanbul moderna di Yener Torun

Una scuola pubblica a Gayrettepe, Besiktas District.

Al di sotto del maestoso orizzonte tracciato dalle moschee, la periferia urbana di Istanbul nasconde forme, colori e contesti che si distaccano notevolmente dagli arabeschi a cui il nostro immaginario è abituato: tra le strade dei business district di Kavacik, Merter e Cevizlibag e quelle delle aree residenziali di Maltepe, Beylikdüzü e Kurtköy, si stanno formando negli ultimi anni isole urbane in cui prevalgono colori accesi e architetture semplici, minimali. 

Yener Torun,
 architetto appassionato di fotografia che vive e lavora a Istanbul da 14 anni, ha dato vita a un progetto fotografico su Instagram con l'obiettivo di mettere in evidenza i piccoli - ma significativi - dettagli di questi edifici, riuscendo a raccontare a centinaia di migliaia di follower le affascinanti sfumature di una Istanbul tutta moderna.
Il suo progetto si chiama @cimkedi ed è nato un anno fa.

lunedì 16 novembre 2015

[DocuPoesia] - L'Enfant du paradis: Playmen intervista Jacques Prévert (1973)





E il 1973 quando lo scrittore André Pozner, commissionato dalla rivista italiana Playmen, viene accolto  con non poca riluttanza nell’appartamento parigino del poeta e sceneggiatore Jacques Prévert.
Tra un quadro di Picasso, uno di Breton e il grande tavolo in noce dello studio che dà sul tetto del Moulin Rouge,  Pozner capisce subito che sarà un colloquio difficile da gestire: il poeta gli spiega che «in genere rifiuta tutte le interviste» e che gli rincresce di non poterlo aiutare, malgrado sia amico di suo padre e lui si trovi al primo tentativo del genere.
Il colloquio intraprende così un itinerario che non lascia spazio alle domande del giornalista; o meglio, che non vuole lasciare spazio a tutto quel mondo adulto a cui Prévert si rifiutò sempre di appartenere.  
Ad accogliere l’intervistatore è un vero e proprio “fiume di parole che va a raggiungere il mare di quelle che ha già scritto: non si ferma mai”,  e ciò che viene fuori con prepotenza e ilarità tra le righe di quello che verrà poi definito colloquio antigiornalistico, è proprio l'irruenza bambina, semplice e gioiosa del poeta ribelle.

Playmen è stato un celebre magazine erotico e culturale fondato nel 1967 da Adelina Tattilo. Di seguito, per voi, alcuni passi dal pezzo sul vivace colloquio tra Pozner e Prévert, uscito nel numero di luglio del 1973, che abbiamo scelto di associare alle immagini dell'articolo e ad alcune poesie scelte.


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