Lo scorso sabato 12 dicembre si è definitivamente conclusa a Parigi la Cop21, conferenza internazionale organizzata dalle Nazioni Unite con l'obiettivo di limitare e ridurre, entro il 2050, le emissioni di gas a effetto serra seguendo un piano condiviso a livello internazionale. Obiettivo è quello di contenere la temperatura globale sotto la soglia dei 2°C, limite oltre il quale si innescherebbe per il pianeta un processo di non ritorno verso catastrofi ambientali, politiche ed economiche.
Esito delle quasi due settimane di incontri e negoziati è stato il Paris Agreement, accordo legalmente vincolante che potrebbe rappresentare un barlume di speranza contro l'innescarsi di conseguenze climatiche irreversibili per l'uomo e il pianeta. La sfida principale dei 196 stati, che prenderà ufficialmente le mosse a partire dal 2020, è quella di un'economia globale a basse emissioni di carbonio; nonostante il passo avanti, però, sul fatto che si possa realmente evitare un futuro catastrofico per il pianeta restano salde molte perplessità: l'impegno dei governi, infatti, non è una garanzia certa.
Nella storia, i momenti in cui l'uomo ha agito in maniera irreversibile sulla natura sono impossibili da contare e continuano a moltiplicarsi giorno dopo giorno: devastazioni di territori, armi, conflitti, sostanze chimiche, deforestazioni, interventi economici e politici ben poco lungimiranti, ma anche piccole azioni compiute nella quotidianità; i pronostici della storia sono stati ignorati e dimenticati per troppo tempo, e la somma di tutto ciò, ormai, sta portando lo stato del pianeta a un tragico punto di non ritorno.
"Ricordo cose terribili. In una giornata di sole nordafricano, in pieno giorno, di colpo ti trovavi nel buio totale, solo fuoco e fumo. Per scattare ero costretto a usare il cavalletto e tempi lunghissimi. Ho seriamente rischiato la vita. Per scattare questa famiglia di cammelli in cerca di cibo e una possibile salvezza, ho rischiato più volte di saltare sulle mine antiuomo di cui i campi erano infestati"
"Gli uccelli sono stati colpiti in modo particolare nel corso della loro migrazione dalla Siberia all'Africa, il loro sterminio è stata una delle conseguenze più gravi per l'intero ecosistema. Gli uccelli nel corso della migrazione scambiavano per laghi, dove bere e sostare, le enormi lagune di petrolio."
Fotografie tratte dal blog ufficiale di Steve McCurry (Steve McCurry All rights reserved)
Testi tratti dal libro "Steve McCurry / Icons. Conversazioni con Biba Giacchetti", Sudest57/SteveMcCurry Studios
A cura di Giulia C.
Nessun commento:
Posta un commento
Se ti piace il modo in cui parliamo del mondo... SHARE!
Alcune delle foto presenti su questo blog potrebbero esser prese da internet. In caso ne rivendicassi il copyright, invia una mail a tutumversi@gmail.com e saranno immediatamente rimosse :)
SI ai suggerimenti, NO agli insulti.
Buon viaggio lettore!