Qualcuna l'ho premuta dalla testa,
le fauci in una piena a soffocare.
Da dietro poi nell'impeto del mare,
che sibila violenza alla finestra.
Qualcuna a condividere la bestia,
con la saliva a natiche scostate.
Nei pomeriggi intensi dell'estate,
la perdita di sé, torrida festa.
Non voglio ricordare le mie gesta,
credendomi Bukowski in qualche bar.
Un dubbio m'avvelena le scopate:
di tutto ciò che presi, cosa resta?
Gianfranco Domizi, PornoScorrect
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