Io vivere vorrei addormentato pubblicata nel 1939 in chiusura della
raccolta Poesie, il distico
di endecasillabi non rimati di Sandro Penna è una scelta di vita,
non una resa alla vita. Immediata e breve folgorazione: ritrovare
nelle pieghe della vita la sobrietà del vivere come in un sogno,
dolce oblio, cullandosi in essa.
Dipinto di Bob Salo |
Io vivere vorrei addormentato
entro il dolce rumore della vita.
Sandro Penna nacque nel 1906 a Perugia dove visse la
sua giovinezza compiendo studi irregolari, nel 1929 si trasferì a
Roma dove visse per tutta la vita salvo per un piccola parentesi
milanese.
Nel 1932 vennero date alle stampe le
sue prime liriche su «L'Italia Letteraria» grazie all'appoggio del
già affermato Umberto Saba che poco dopo gli scrisse «O leggero
Penna, tu non sai una cosa: non sai quanto t'ho invidiato!».
Indifferente alle correnti poetiche a
lui contemporanee, Penna pubblicò la sue raccolte più importanti –
Una strana gioia di vivere e
Croce e delizia -
nel dopoguerra attirando l'attenzione del pubblico e della critica.
Due raccolte, Stranezze e
Confuso Sogno, vennero
pubblicate dopo la morte dell'autore avvenuta nella città di
adozione nel 1976.
Rubrica a cura di Serena Mauriello
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