Sconfitti - Gli sconfitti della politica, ed i prevedibili sconfitti (del genere Flavio Tosi, appena epurato dalla Lega) sono portatori di destini tragicomici che ben si prestano alle mie solite invettive. Il fatto della settimana è quindi il conflitto Salvini - Tosi, ma ne approfitto per andare a ritroso, fino ad approdare a Maurizio Cevenini: magari non tutti lo conoscono fuori dall'Emilia-Romagna, ma pare fosse uno dei pochi politici universalmente amato dalle persone comuni. Meno dal Partito (PD), che gli riservò un destino di emarginazione, certamente tutt'altro che raro, a Sinistra (Gramsci, Terracini, e "si parva licet", Renato Nicolini; e tanti altri, se guardiamo fuori dall'Italia, a partire da Gorbacev). Bastò questo isolamente per "sospingerlo moralmente" da quella finestra, o si trattava di una depressione già grave e "complessiva"? Si nega. (Ma si mormora.)
Vignetta di Benny. Da Dagospia |
Se naufraghi in politici marosi
scialuppa troverai nei partitini,
cacciato si salvò Gianfranco Fini,
però durò di meno d'un congresso.
Più o meno per Alfano fu lo stesso,
potrei citar Ferrando inutilmente,
magari penseresti che è un parente,
rimase Enrico Letta fra i biliosi.
Comprenda adesso bene Flavio Tosi
che con Salvini è peggio che con Silvio,
l'illuso si credette un gran coniglio
e parte d'energie la diede al sesso.
Non resse la Fornero questo stress,
non resse i suoi compagni Cevenini,
che del PD fu vittima e fu figlio,
e via se ne volò senza dir niente.
Gianfranco Domizi
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