martedì 3 febbraio 2015

AsSaggi di Letteratura di S. Mauriello: Dickens, Tempi Difficili (per i lettori)


Sono un'amante della lettura quindi nulla mi spaventa: è la bugia più grande che io possa tirar fuori dalla mia bocca oggi. A ventidue anni, con una laurea in lettere. Amo la lettura, per questo sono qua io e siete qui voi, tuttavia è una passione che non mi rende esente dallo shock del mattone. Perché sì: troppo grossi fanno paura (e non ridete). Dopo aver vinto l'impresa titanica del corpo a corpo con il Don Chisciotte, pensavo di aver sconfitto la mia fobia, eppure mi sbagliavo. Sono ormai arrivata a una consapevolezza che mi ha rasserenata: alcuni libri vanno letti a puntate. Potrà sembrare un'eresia, ma si tratta solo di rispettare la natura dei romanzi stessi. Il Don Chisciotte, che a diciassette anni ho affrontato di mia spontanea volontà in due settimane, in realtà è composto di due libri. Ma lasciando da parte Cervantes, è di un vero e proprio feuilleton che voglio parlarvi.
I romanzi d'appendice, o romanzi a puntate, spopolano nell'Ottocento in Francia e in Inghilterra per poi diffondersi in maniera virale in tutto il continente e oltre. Con una cadenza periodica, capitoli di una storia venivano pubblicati separatamente su testate più o meno note. Terminata la storia, ne iniziava un'altra, e di quei capitoli sparsi se ne faceva un'edizione unica. Così è nato il mio mostro nero, Hard Times, di Dickens.
Siamo a metà dell'Ottocento, le vendite del periodico «Household words» sono a ribasso, così si decide di variegare l'offerta con qualcosa che tiri. Viene contattato Charles Dickens, accetta l'offerta e vuole dare «il più duro colpo di cui sono capace» contro gli utilitaristi, in nome di coloro che vivono il dramma di un mondo divenuto industriale, fatto di suoni aspri e cacofonici, un mondo grigio e inospitale, dove si consuma il rito della moderna produzione. E in quella stessa realtà incubo della sua infanzia, Dickens prende la penna in mano: nasce Hard Times and Soft Hearts, edito poi nel 1854 con il titolo per cui lo conosciamo ora. Ma Dickens era uno scrittore fluviale, più volte mi è stato ripetuto, e i suoi lettori lo sanno senza ombra di dubbio. Ne nasce un caposaldo della letteratura vittoriana.
Come ha affermato Francesco Petricone, «è la più forte critica all'utilitarismo inglese di quegli anni che irretisce le menti umane e trasforma in enormi fabbriche alienanti». Siamo in un periodo di profonda crisi, le rivoluzioni portano con sé non solo le speranze.
Sono molte le storie che si intrecciano, le vite che si incontrano e si scontrano sullo scenario di Coketown. Cito Carlo Pagetti e Oriana Palusci quando vi dico che leggere Tempi Difficili è un'esperienza «straniante e allucinata», nulla sembra poter esser vero eppure è così reale. Palpabile. E contro l'idea benthamiana del linguaggio poetico inteso come disonesto e allusivo, Dickens si scaglia lacerandone le basi. Quella stessa Coketown sinonimo della (ir-)ragione umana, una città senza luce né colore, prende vita tramite l'uso di codice immaginativo animato da metafore e personificazioni più descrittive di un qualsiasi lessico denotativo. Perché, in fondo, gli stessi utilitaristi hanno una profondità imperscrutabile che non può essere misurata. Perché una vita non si anima di fatti ma di fantasia. Al mondo degli adulti, Dickens preferirà sempre quello dei bambini, e forse dovremmo scegliere anche noi da che parte stare.


Neppure in quel momento, mentre si avvicinava alla sua vecchia casa, avvertí su di sé alcun benefico influsso. Che cosa aveva piú da spartire ormai con i sogni dell'infanzia, con le sue fiabe leggiadre, con la grazia, la bellezza, l'umanità, le illusioni di cui si adorna il futuro? Tutte cose tanto belle in cui credere da piccoli, da ricordare con tenerezza una volta adulti perché, allora, anche la piú insignificante di esse si eleva alla dignità di una grande e benevola disposizione del cuore che consente ai piccini che soffrono di avventurarsi per le vie irte di sassi di questo mondo, conservando quel piccolo angolo fiorito con le loro mani pure. Un giardino nel quale i figli di Adamo farebbero meglio a entrare piú spesso per scaldarsi al sole con fiducia e semplicità, liberi da vanità mondane.
Già, cos'aveva ormai da spartire con i ricordi dell'infanzia? Il ricordo di come, al primo incontro, attraverso la luce delicata dell'immaginazione, la Ragione, le fosse apparsa come una divinità benefica che additava a divinità altrettanto magnanime e non già come un idolo arcigno, gelido e crudele, con vittime legate mani e piedi; grossa figura ottusa dallo sguardo fisso che solo un sistema di leve, azionato da un preciso numero di tonnellate, sarebbe stato in grado di smuovere. La casa paterna e la fanciullezza le rimandavano immagini di fonti e sorgenti inaridite nell'istante stesso in cui sgorgavano dal suo giovane cuore. Niente acque dorate per lei: esse fluivano invece a fecondare la terra in cui si coglie l'uva dai rovi e il fico dal pruno


Serena Mauriello

Nessun commento:

Posta un commento

Se ti piace il modo in cui parliamo del mondo... SHARE!

Alcune delle foto presenti su questo blog potrebbero esser prese da internet. In caso ne rivendicassi il copyright, invia una mail a tutumversi@gmail.com e saranno immediatamente rimosse :)

SI ai suggerimenti, NO agli insulti.

Buon viaggio lettore!

Tags

#Museumweek (1) 1800 (1) 2014 (1) 2016 (1) aborto (2) alda merini (3) ALEComics (1) alessandra racca (2) alessandria (1) alessandro da soller (2) alfonso gatto (1) Amsterdam (1) animali (1) anna frank (1) anni settanta (1) appuntamento con l'arte (2) archivi storici (1) Ariosto (1) arno minkkinen (1) arrigo boito (1) arte (27) arte di strada (1) articoli (10) AsSaggi (26) attualità (17) BCM15 (1) big data (1) Boccaccio (2) BookCity (1) Boucar Wade (2) brecht (1) bucarest (1) Burkina Faso (1) california (1) calligrafia (1) Calvino (1) Capuana (1) carla lonzi (1) chris morri (1) Cile (1) Cilento (1) cindy sherman (1) cinquantacinque (8) circo (1) colore (1) congo (1) Corbaccio (1) Corrado Govoni (1) Cortazar (1) cyberazzismo (1) d'annunzianesimo (1) dante corneli (1) data journalism (1) dialetti (2) dialetto in versi (1) diane arbus (1) Dino Buzzati (1) disegno (3) editoria (1) editoriale (2) elisa pocetta (1) eric pickersgill (1) eugenio montale (2) eventi (8) fede zeta art (2) Federico Garcia Lorca (1) festival (2) festival del fumetto (1) festival Internazionale (1) Festivaletteratura (1) fiore flex ranauro (3) flex (2) fotogiornalismo (2) Fotografia (26) francesca woodman (1) freak (1) fumetto (7) furto (1) gabriela mistral (1) Gabriele d'Annunzio (1) Gadda (1) Gesuino Curreli (1) gianfranco domizi (31) giornalismo (4) Giovanni Della Casa (1) giveaway (1) golan haji (1) graffiti (1) guillermo mordillo (1) hugh holland (1) il venerdì (33) incivil metrica d'amore (3) interviste (7) islam (1) Itinerari Culturali (3) Itinerari Letterari (8) Jacopo Naddeo (9) jacques prévert (1) kurt arrigo (1) la marcia scalza (1) LaLux Joie (1) lavoro minorile (1) Letteratura (19) liberia (1) maestra poesia (23) mafia (1) manifestazioni (1) Mantova (1) mare (1) marta cortese (1) martina capozzi (4) Marzia Schenetti (6) mcmafia (1) medioriente (1) migranti (2) milano (1) mostra del cinema di venezia (1) mostre (6) narrativa scelta (1) New York (1) NoExpo (2) nohatespeech (1) NoTriv (1) palermo (1) paolo bianchi (1) parlarte (1) Pasolini (1) peaceforparis (1) Pietro Bembo (1) pillole d'Africa (2) Pinocchio (1) playmen (1) pocci (1) poesia (31) poesia femminista (2) poesia nera (1) poesiarte (3) poesie contro la guerra (1) poesie nuove (1) poeti in pillole (5) poeticamente viaggian (1) politica (5) pop (1) porn to be free (1) pornografia (2) Pratt (1) primavera (2) Qahera (1) quasimodo (1) Quintessenza (1) racconto (2) raffaele pisani (2) recensioni (4) Reportage (2) restart roma (1) ringraziamenti (1) Ritratti (1) rivoluzione della rete (1) roma (2) rosalba cutrano (1) Saba (2) sailing (1) salone editoria sociale (1) salotto erotico italiano (1) Sandro Penna (1) sartoria utopia (1) satira (2) self-portrait (2) serena mauriello (4) Sergio Etere (1) settimana maestra (5) settimana politica (17) sharing economy (1) silvia grav (1) siria (2) skateboarding (1) social (1) speciale feste (7) speciale natale (9) stalking (1) steve mccurry (1) street art (3) teatro (2) Trilussa (2) Turchia (2) tutte (172) tutti (74) tutùm narrativa (10) Tutùm teatro (4) underwater photography (1) urban exploration (1) urbex (1) varese (1) verona (1) Viaggi estivi (3) viaggiare (2) vignette (7) writing (1) Yener Torun (1) Zanzotto (1)