Prima tappa del nostro poetico viaggio estivo è la Liberia, terra d'Africa in cui la letteratura è stata per lungo tempo contaminata dalle influenze dei colonizzatori statunitensi.
A importare la poesia religiosa e in lingua inglese furono, lungo tutto il XIX secolo, soprattutto gli ex-schiavi americani liberati, la cui eredità occidentale li spinse a comportarsi da veri e propri colonizzatori della produzione letteraria locale. Mettendo in atto quello che alcuni definiscono "complesso di superiorità" nei confronti dei popoli nativi liberiani e delle loro culture, i poeti americani portarono verso l'oblìo tutti quei canti encomiastici, indovinelli, leggende e proverbi in lingua bassa e mende tipici della letteratura liberiana autoctona.
Dopo cinquant'anni di conflitti e incertezze che bloccarono con forza la produzione culturale africana, una svolta decisiva giunse nel secondo dopoguerra, quando gli investimenti stranieri favorirono l'incremento di benessere e sicurezza sociale che andarono a riflettersi anche sulla produzione letteraria del paese.
A partire dalla seconda metà del Novecento, la poesia del piccolo stato africano inizia a sviluppare nuovi temi, a riappropriarsi delle sue radici, a narrare storie d'amore, vita quotidiana tribale e resistenza culturale che la lingua degli stranieri aveva tenuto per lungo tempo segrete. Tra i poeti che più hanno permesso ai tam-tam d'Africa di riemergere dal loro fumoso silenzio ci sono Bai T. Moore (Dimeh, 1910-Monrovia, 1988), funzionario di stato per la sezione Unesco del Paese e mentore di numerosi giovani autori alla ricerca di un posto nel mondo per la letteratura liberiana; e Roland T. Dempster (Tosoh, 1910 - 1965), professore di letteratura e lingue classiche all'università di Liberia.
Rullano i Tam-Tam e Lamento d'amante sono due scorci di vita quotidiana, canti di passione e dolore che ritrovano nei loro temi amori, tradizioni e lotte tribali.
Rullano i Tam-Tam e Lamento d'amante sono due scorci di vita quotidiana, canti di passione e dolore che ritrovano nei loro temi amori, tradizioni e lotte tribali.
Rullano i Tam-Tam
[Roland T. Dempster]
Odo, odo i tam-tam
D'Africa ridestare le giungle,
Rullano lontano, recandomi il saluto
Di nuove regioni e regni.
Rullano i tam-tam
Rullano nelle giungle d'Africa
Ricche d'oro e di diamanti
Di coccodrilli nei laghi
Di liberi leopardi e serpenti,
E abitanti delle foreste armati di frecce
Che rapide colpiscono la preda.
Delicate carezzevoli melodie,
Dalle selvagge giungle d'Africa,
Venite, venite gentili, blande al mio orecchio,
tenere ninne-nanne che destate alla vita.
Tam-tam, rullano i tam-tam,
Scuotendo dal sonno i figli d'Africa
Affinché vedano la minaccia degli atomi d'idrogeno
Che pende sul loro capo.
Lamento d'amante
[Bai T. Moore]
Fatima! Benché sia doloroso separarci
Con ricordi di fervente amore,
Non posso cambiare il cuore di tuo padre
A cui tu pure devi la vita.
Speriamo che in qualche altro mondo
Io ottenga ancora il tuo tenero amore
E sappia ridarti una tranquilla felicità.
Rubrica a cura di Julia
Per approfondire:
1. Letterature dell'Africa, Di Samuel-Martin Eno Belinga e Cristina Brambilla; Jaca Books
2. Raccolta di poesie "Nuova Poesia Negra", a cura di Maria Grazia Leopizzi; Guanda Editore, Parma